Storia

Verso la fine del XVIII secolo, un gruppo nutrito di laici del sito reale ortese e di ambo i sessi, impegnati attivamente nella vita ecclesiale, volle con l’aiuto della Provvidenza e la “leale clemenza” regale unirsi come fratelli e sorelle in Cristo in una laicale congregazione. Le associazioni laicali di questo tipo erano già numerose nell’Alto Medio Evo e giunsero al loro sviluppo massimo nei primi secoli dell’età Moderna. I sodali-fondatori di detta congregazione col consenso dell’autorità ecclesiastica (de Tomasiis Emanuele, Vescovo sulla Cattedra Episcopale di Ascoli - 1771-1807) vigente all’epoca dei fatti si rivolsero al notaio Luigi Guadagni di Barletta che era attivo e richiesto in Orta e ricevere la richiesta per il regio assenso per la fondazione e il buon governo del sodalizio. Il sodalizio confraternale operò anche prima della data del conseguimento dell’assenso, avendo già la funzione primaria, centrale anche in seguito, di quella che potremmo definire gestione della “buona morte”. La paura della morte viene in qualche modo stemperata dalla certezza di una solidarietà mutualistica, che ha un fondamento storico, che lega i vivi alla preghiera e al suffragio periodico. Sono evidenti, quindi, i motivi del loro legame privilegiato con i riti della Settimana Santa, in particolare del Venerdì Santo, considerato il loro carattere altamente penitenziale. La confraternita, infatti, aveva il compito di occuparsi delle cerimonie funebri, dei vari momenti liturgici nel corso dell’anno, delle attività d’assistenza e caritatevoli, della dotazione di arredi sacri delle chiese e la loro custodia.

Il feudo ortese venne acquistato il 2 novembre 1611 dai Gesuiti che iniziarono la trasformazione della residenza imperiale. Nel 1615 è documentata una spesa di 800 ducati per la costruzione di taverna e masseria; i Gesuiti in seguito continuarono ad investire, spendendo, nel 1645, 1.500 ducati per ampliare il palazzo e costruire la Chiesa, demolita nel 1951 quando scomparve l'arco federiciano studiato dall'Haseloff. Attorno al convento dei Gesuiti e alla Chiesa sorgevano i primi nuclei abitativi di Orta Nova. Espulsi i Gesuiti nel novembre del 1767, il grande feudo ritornò alla corona. Nel 1773, per ordine di re Ferdinando IV (1751-1825), furono istituite le colonie di Orta, Ordona, Carapelle, Stornarella e Stornara: i "Cinque Reali Siti". Ciascun colono ebbe in affitto renovandum una partita (10 versure) di terreno sativo, due bovi, le sementi, una casa con due versure di mezzana ad uso di pascolo. Le colonie furono poi vendute dai Borboni e furono cedute al duca Nicola de Sangro.

Tra il 17 ottobre e il 22 novembre del 1797 il suddetto notaio presentava il memoriale da confermare e chiedeva al Re Ferdinando IV di Borbone l’impartizione del regale assenso alla costituitasi congregazione laicale attraverso i canali preposti a questo tipo di accettazione regolamentare. La regola statutaria venne sottoposta in prima battuta al parere della Curia Del Cappellano Maggiore del regno di Napoli (cfr. Richiesta dell’Assenso Regio dello Statuto e del buon governo della Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio d’Orta presso la Curia del Cappellano Maggiore del Regno di Napoli – 17 ottobre 1797 – Archivio di Stato di Napoli, Fondo degli Statuti Congregazionali laicali del Cappellano Maggiore, Busta 1191, Incartamento 70) per poi essere inviata al vaglio della Real Camera di Santa Chiara del Regno di Napoli per la spedizione del “privilegio in forma di assenso regio” (cfr. Richiesta dell’Assenso Regio dello Statuto e del buon governo della Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio d’Orta presso la Real Camera di Santa Chiara del Regno di Napoli  - 22 novembre 1797 - Archivio di Stato di Napoli, Fondo delle Capitolazioni e  Congregazioni laicali della Real Camera di Santa Chiara, Busta 156, Incartamento 2213).

Il giorno ventinove del mese di novembre del 1797 la Regale Camera di Santa Chiara in Napoli provvedeva, stabiliva e comandava che fosse regolato il Privilegio in forma di Assenso Regio alla congregazione laicale sotto il titolo delle anime sante del Purgatorio del reale sito d’Orta circa il buon governo e la conferma, l’approvazione e la convalida dei capitoli con tutte le cose contenute nei detti capitoli della forma statutaria proposta dai sodali, mediante le seguenti parole: “Die vigesima nona mensis Novembris millesimo septingesimo nonagesimo septimo per regio decreto Regalis Camera Sancte Clare provider decernit, atque mandat quod expeditur Privilegium Regii assensus in forma Regularis Camera Sancta Clara, servata forma retroscriptae relations. Hoc suum[1].

 

La Confraternita è governata dai suoi ufficiali. I novizi, nuovi affiliati, sono istruiti dal Maestro dei Novizi che ha cura di loro e li istruisce per tutto il periodo di noviziato, dopo i quali sono considerati Fratelli e Sorelle. Le votazioni degli Ufficiali sino alla prima metà del XX secolo avvenivano il 2 novembre di ogni anno (cfr. Comunicazione alla Curia Vescovile di Ascoli Satriano circa la nomina degli Amministratori per l’anno 1915 – 9 novembre 1915 – Archivio storico diocesano di Ascoli Satriano, Fondo delle Confraternite, Busta 20, Incartamento 76).

 

Nel 1806 Orta, con altre colonie vicine, veniva riacquistata dal Demanio e due anni dopo, con decreto di Giuseppe Napoleone I, Orta fu eretta a comune autonomo. Il 26 ottobre 1863 ad Orta veniva aggiunto il suffisso Nova per distinguerla da altre località italiane con lo stesso nome.

 

Esistevano due legati consistenti in una versura di terreno sativo e una casa sita in strada “Le Rose”. La casa fu donata dal def. Pietro Vallario con l’obbligo da parte della congrega di far celebrare le Sante Messe per l’anima sua e della moglie. Il terreno sativo era tenuto in affitto dalla commissione eletta dalla congrega e il ricavato era utilizzato per la festa di San Francesco di Paola e per il pagamento della fondiaria. L’amministrazione di tale terreno fu affidata al priore da parte del sig. Potito Vallario il 7 giugno 1833 in cambio di messe in suffragio. Il 29 luglio del 1876 il priore della congrega fu impegnato a proposito della versura di terreno nella comparsa conclusionale contro Rosaria e altri Vallario davanti al Pretore sulla questione circa la destinazione ereditaria di tale bene terriero (Cfr. Comparsa conclusionale del Priore della Congrega del Purgatorio d’Orta contro Rosaria ed altri Vallario – 29 luglio 1876 - Archivio storico diocesano di Ascoli Satriano, Fondo delle Confraternite, Busta 20, Incartamento 72).

 

Con la regolamentazione dell’uso della bara e della separazione del luogo dei morti da quello dei vivi si fa molto intensa l’attività della confraternita nella costruzione di cappelle e loculi nel cimitero di Orta Nova. Per la gente tutto questo significa garanzia di un posto singolo, personale, per far riposare il corpo, e la conseguente riduzione di preoccupazioni organizzative da parte dei familiari dei defunti (specialmente di quelli più poveri che non hanno la possibilità di costruirsi una tomba di famiglia). C’è, poi, un altro aspetto da considerare, ed è quello della definizione precisa del luogo della deposizione cui rivolgere le preghiere e le attenzioni. La confraternita, pertanto, mette a disposizione il luogo della sepoltura, si occupa dell’eventuale estumulazione, dei suffragi stabiliti come delle spese della gestione delle cappelle e delle chiese e della partecipazione alle cerimonie religiose. La confraternita ha anche il compito di ricordare ai fratelli, per la loro stessa esistenza, attraverso il simbolismo tragico e macabro degli arredi, l’imminenza della morte, la presenza implacabile di essa; tuttavia lo fanno, ormai, con la discrezione richiesta da un costume sociale che cerca di nascondere la morte, di nasconderla dietro atteggiamenti controllati e il rifiuto dell’ostentazione della sofferenza. Attualmente la Confraternita del Purgatorio possiede e gestisce nel Comunale Cimitero di Orta Nova quattro cappelle mortuarie che ospitano migliaia di loculi. Dalle concessioni, a prezzi modici, dei loculi e delle urne-ossario ai suoi sodali, ai parenti stretti e agli aggregati, la Confraternita ricava la quasi totalità dei suoi proventi, che impiega per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle cappelle cimiteriali, per la manutenzione ordinaria e straordinaria della Chiesa del Purgatorio, per le opere di carità, di culto e per il sostegno economico alla Parrocchia del Ss. Crocifisso.

Il nostro sodalizio, con la piena e consapevole volontà di non disperdere l’enorme patrimonio di fede religiosa, di tradizioni che le sono proprie, rivolge sempre molta attenzione alla crescita della vita spirituale e cristiana dei soci e degli aggregati nell’esercizio continuo del culto pubblico e agli eventi culturali. Per la piena realizzazione e santificazione, i soci sono chiamati a svolgere e a presenziare ai seguenti appuntamenti ed adempimenti: corsi di catechesi settimanali sulla Sacra Scrittura (mercoledì), incontro di catechesi mensile sui Padri della Chiesa, animazione diretta delle novene, suppliche e nella recita del Santo Rosario presso la Cappella confraternale, partecipare con l’abito sociale alle processioni promosse dalla propria Confraternita, dalla Parrocchia di riferimento e dal Vescovo (San Gerardo Majella e di Sant’Antonio di Padova e del Corpus Domini e di Cristo morto). I sodali sono seguiti spiritualmente dal Padre Spirituale che ne cura personalmente la crescita esortandoli a vivere una vita pienamente cristiana e a diffondere il clima confraternale nella società. La partecipazione al Sacramento dell’Eucarestia domenicale e nei giorni festivi e l’accostarsi al Sacramento della Riconciliazione giocano un ruolo trainante nella vita di ogni socio. La preghiera quotidiana personale mediante la Liturgia delle Ore è un impegno assunto dai sodali che si sentono uniti nel farlo alla Chiesa universale; tale preghiera corale sfocia nell’appuntamento settimanale del Sabato, quando tutti i soci si riuniscono per pregare insieme nei primi vespri della Domenica. Ogni primo giovedì di ogni mese i soci si ritrovano nella Chiesa confraternale per adorare Gesù presente vivo e vero nel Pane Eucaristico. Nel primo venerdì di ogni mese ed in particolare durante l’ottavario dei defunti nel mese di novembre, i confratelli e le consorelle si ritrovano nella Chiesa del Purgatorio per partecipare alla celebrazione eucaristica in memoria dei sodali defunti. Ogni socio è chiamato ad essere degno testimone del vangelo, valido promotore del culto pubblico e un cristiano attento alle opere di misericordia spirituale e temporale. La Confraternita del Purgatorio, altresì, è sempre attiva nel partecipare alle missioni parrocchiali e diocesane che periodicamente sono promosse per il bene della comunità diocesana.

L’associazione confraternale, memore dell’insegnamento evangelico sulla carità verso i deboli, dedica una grande parte delle sue energie spirituali in attività di rilevanza sociale quali la turnazione settimanale presso la sede della charitas parrocchiale del Ss. Crocifisso, la visita periodica ai confratelli e alle consorelle ammalati o anziani, nella raccolta dei viveri di prima necessità per i poveri da parte delle consorelle presso i centri commerciali ortesi e negli aiuti economici all’ospizio Solimine - Manfredi di Cerignola e alla Charitas parrocchiale e diocesana.

Per quanto appena elencato, attualmente i soci formano una comunità ecclesiale viva ed attiva, luogo di comunione, di annunzio della Parola di Dio e di mutuo aiuto per giungere alla piena santità cui tutti i cristiani sono chiamati. 

 

[1] Nel giorno ventinove del mese di novembre dell’anno millesettecentonovantasette, per regio decreto la Camera Regale di Santa Chiara provvede, decreta e invia perché venga esercitato il Privilegio della Regia approvazione secondo la norma della Regola della Camera di Santa Chiara, preservata nella forma della retroscritta relazione. Così sia! (formula di commiato e saluto ufficiale).