Ministri straordinari della Comunione

I nostri ministri straordinari dell'Eucarestia sono: 

1) Bruni Fernanda

2) Distasio Anna Rita

3) Facchini Vittorio

4) Festa Savina

5) Gaeta Lucia

6) Maffione Anna

7) Rigoli Giovanna 

 

Gli incontri di formazione si svolgono ogni primo giovedì del mese presso la Parrocchia San Leonardo Abate di Cerignola (Fg) sotto la guida di Mons. Vincenzo D'Ercole.

“Il testamento del suo immenso amore che Cristo Signore lasciò alla Chiesa sua sposa, cioè il dono ineffabile dell’Eucaristia, di tutti il più importante, esige che un mistero così grande sia sempre più profondamente conosciuto e che si partecipi alla sua efficacia salvifica con sempre maggiore intensità. A tal scopo la Chiesa, mossa dalle sue sollecitudini pastorali a favorire la pietà verso l’Eucaristia, culmine e centro del culto cristiano”, ha istituito il ministro straordinario della santa Comunione con l’Istruzione Immensae caritatis del 29 gennaio 1973. 

 

IL FINE. L’Istituzione di questi ministri ha lo scopo di provvedere alle circostanze nelle quali manchi un sufficiente numero di ministri ordinari (Vescovo, presbitero, diacono) o straordinari istituiti (Accolito) per la distribuzione della santa Comunione. 

 

CHI? Il Ministro straordinario della santa Comunione può essere sia un uomo quanto una donna. La possibilità di questo servizio è un gesto di squisita carità della Chiesa “perché non restino privi della luce e del conforto di questo sacramento i fedeli che desiderano partecipare al banchetto eucaristico” e ai frutti del sacrificio di Cristo. La scelta delle persone da proporre per questo ministero deve tener conto: di una buona formazione cristiana; di una loro piena comunione ecclesiale; di una loro assidua pietà eucaristica; di una loro effettiva capacità di incontro, dialogo, servizio con i malati e gli anziani; di eventuali esperienze di volontariato; di impegni già svolti in qualche specifico settore pastorale. Possono essere preposte per questo ministero persone che abbiano compiuto i 25 anni. La durata del mandato è di tre anni.

 

FORMAZIONE. Come per ogni ministero nella Chiesa, anche per i ministri straordinari della santa Comunione “sono tenuti all’obbligo di acquisire la adeguata formazione richiesta per adempiere nel modo dovuto il proprio incarico e per esercitarlo consapevolmente, assiduamente e diligentemente” (can. 231, § 1).  La presenza ai corsi e alla celebrazione del mandato è obbligatoria.

 

COMPITI. I compiti affidati al ministro straordinario sono:  A) Distribuzione della Comunione durante la S.Messa, a motivo di una grande affluenza di fedeli in mancanza di Presbiteri, Diaconi, Accoliti. B) Distribuzione della Comunione fuori della celebrazione della Messa. C) Portare la Comunione ai malati e agli anziani, specialmente nel giorno del Signore (CEI, Il Giorno del Signore. Nota pastorale, n.35). È bene visitare i fratelli e sorelle ammalati, prima di portare loro l’Eucaristia. D) Esporre in assenza del presbitero all’adorazione dei fedeli la S.Eucaristia e riporla nel tabernacolo, senza impartire la benedizione eucaristica. E) Portare il Viatico agli ammalati, solo in mancanza di altri ministri. È bene informare il Parroco della gravità della malattia, perché il malato sia preparato a ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Inferni e il sacramento della Penitenza. F) Guidare la celebrazione domenicale dove mancano il presbitero e il diacono. Partecipare, se possibile, anche alla S.Messa feriale e alla santa Comunione Preghiera personale e comunitaria con la liturgia delle Ore (Lodi e Vespri). Adorazione Eucaristica (sia comunitaria, che personale). Celebrazione del sacramento della riconciliazione nei vari momenti dell’anno liturgico. Lettura meditata della parola di Dio, specialmente quella della liturgia domenicale.

 

DISPOSIZIONI SPIRITUALI 1. Essere coscienti di essere immagine di Gesù servo; 2. di servire a nome della Comunità e non agire a livello personale; 3. avere uno spirito di disponibilità e sacrificio (tempo, dedizione…); 4. amore per i fratelli ammalati e anziani.

 

STILE DI SERVIZIO 1. L’abito è quello laicale. 2. Quando distribuisce la santa Comunione o la porta ai malati, vada vestito decorosamente, per rispetto a Gesù nell’Eucaristia e all’ammalato. 3. Il ministro abbia la cura di lavarsi le mani e di non essere eccessivamente “agghindato” , da smalti, anelli o altro. Una bella semplicità non guasta mai. 4. Si evitino screzi e dissapori tra i ministri. Nelle comunità dove si celebrano più Messe, è indispensabile distribuirsi gli orari per svolgere un vero servizio. 5. La teca contenente il Pane eucaristico, negli spostamenti, venga portata con venerazione, non infilata in tasca tra mille cianfrusaglie. 6. Negli spostamenti sia raccolto, vada direttamente dagli ammalati e non faccia tappe intermedie ( la spesa o altro…..) 7. L’Eucaristia non consumata, non venga portata a casa ma riportata nel Tabernacolo della chiesa parrocchiale o nella cappella dell’istituto religioso. 8. La santa comunione può essere distribuita sulla lingua del comunicando, secondo una tradizione plurisecolare, oppure deponendo il pane consacrato nelle mani dei fedeli, verificando che venga consumato vicino al ministro. Si porge al comunicando la particola di pane consacrato dicendo la formula “Il Corpo di Cristo”, a cui il fedele risponde “ Amen”. 9. Quando se ne verifica la necessità e su indicazione del parroco o del celebrante, il ministro si accosta al tabernacolo, dove è conservato il Santissimo Sacramento, per prendere la pisside con le particole da portare all'altare per la comunione. Egli avrà cura di far giungere la pisside all'altare subito all'inizio del canto dell'Agnello di Dio (litania che accompagna lo spezzare del pane e la preparazione delle patene per la comunione). Durante il canto dell’Agnello di Dio, mentre il celebrante predispone le patene per la distribuzione della Comunione, il ministro si accosta alla credenza, a lato del presbiterio, e si lava le mani. 10. Il Sacerdote, fatta la Comunione, comunica il ministro (anche sotto le due specie) se questi riceve la Comunione, quindi gli porge la pisside/patena e insieme vanno a comunicare i fedeli. 11. Terminata la distribuzione della Comunione, il ministro che ha ricevuto l’incarico di portare la comunione agli ammalati, si accosta all’altare e porge al sacerdote la teca. Il sacerdote vi colloca le particole necessarie e riconsegna la teca al ministro, che farà ritorno al suo posto nell’assemblea, attendendo il termine della celebrazione. Presterà attenzione agli avvisi finali, come avrà prestato attenzione alla Parola di Dio e all’omelia del celebrante. Appena terminata la celebrazione, il ministro si avvierà senza indugi alla casa del fratello infermo. 12. È preferibile che la parola di Dio, da leggersi durante la Comunione agli infermi, sia la medesima che è stata proclamata nella celebrazione comunitaria. Il ministro si premunirà quindi di un sussidio adatto. Egli potrà lodevolmente riportare alcune delle riflessioni ascoltate nell’omelia del celebrante, come informerà il fratello delle attività e degli impegni proposti alla comunità in quella settimana. Nulla vieta, se lo consigliano le circostanze, di usare anche alcune delle invocazioni della Preghiera dei fedeli domenicale. Terminata la comunione, il ministro potrà usare come “Orazione conclusiva” o quella del rituale o quella proposta nella Celebrazione Eucaristica domenicale come “Orazione dopo la comunione”.